Serata ad alta tensione nel quartiere San Paolo di Torino, con cariche
della polizia e lancio di lacrimogeni. La fine giornata dopo lo sgombero
dell'ex Diatto è stata più dura di quanto era accaduto in mattinata.
Un
epilogo che ha portato a cariche da parte delle forze dell'ordine
contro i manifestanti del centro sociale Gabrio, il comitato
Sniarischiosa e i gli abitanti del quartiere, che ha una tradizione
operaia tanto da essere considerato uno dei più "rossi" di Torino, scesi
in strada per protestare.
L'appuntamento era stato fissato per le
21, tra via Frejus e corso Racconigi, per manifestare dopo l'inizio dei
lavori della struttura occupata lo scorso ottobre contro la speculazione
edilizia che vede nell'area ex Snia un piatto ricco. Un corteo di
trecento persone si è snodato per le strade del quartiere senza
incidenti.
I militanti del Gabrio informavano di quanto avvenuto in mattinata
chi ancora ne era all'oscuro. Raccontando anche di come delle parti
storiche della nostra città, ad esempio la cisterna del 1918 e
addirittura un acquedotto romano,
fossero finite sotto le macerie causate dalle ruspe. Ma ai fumi della
polvere che nella mattinata avevano impregnato l'aria questa sera si è
aggiunto quello dei lacrimogeni.
Infatti all'altezza con via Moretta i
manifestanti si sono avvicinati ai cordoni della polizia. Da qui è
partita la carica. Una decina di candelotti di gas sono stati sparati e
uno è finito sul balcone di un'abitazione mentre attivisti del Gabrio e
gente del quartiere hanno chiuso la strada con dei cassonetti e poi
fatto ritorno verso via Revello.
La tensione, come detto, è alta. Va
ricordato che nel pomeriggio l'area era stata visitata anche dai
consiglieri comunali di Sel che avevano documentato fotograficamente i
danni causati dalle ruspe soprattutto all'acquedotto romano.
trato da: nuovasocieta.it
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