26 gennaio
Un ondata repressiva colpisce 52 compagni NO TAV, 25 gli arresti e numerose misure restrittive. La loro colpa è quella di aver resistito allo sgombero della libera Repubblica della Maddalena e di essersi opposti all’occupazione militare della Valle.
25 febbraio
Un corteo di 70mila persone attraversa la Valle da Bussoleno a Susa. Per ribadire e rilanciare la lotta al TAV e all’ arrogante sistema corrotto che vorrebbe imporlo.
La frustrazione degli sbirri di fronte a questa splendida giornata si è palesata in stazione, sotto forma di violente cariche su alcuni manifestanti che cercavano di tornare a casa
26 febbraio
Verso le 8 del mattino con lo scopo di allargare il cantiere un fiume di sbirri invade la “baita” e la terra circostante.
Luca in risposta all’ occupazione della sua terra e di quelle dei suoi compagni è salito su un traliccio disposto a rimanerci fino alla ritirata degli sbirri. Questi invece di mettere in sicurezza la zona e staccare la corrente hanno cercato di tirarlo giù, spingendolo così a salire ancora fin quando toccando i fili dell’ alta tensione Luca è caduto da circa 10 metri.
Sono le 8 e 29, deve passare quasi un’ ora perché i soccorsi riescano
a raggiungerlo.
In tutto ciò i lavori non si fermano.
La risposta è immediata e ancora continua.
I solidali in valle bloccano l’autostrada, e in tutta Italia esplode la rabbia contro questo tentato omicidio di stato.
Luca fortunatamente è sopravvissuto ma resta in gravi condizioni.
Ma questo non basta a placare gli animi di una valle che resiste e che non lascia indietro nessuno.
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