COMUNICAZIONE ALTRA

Voici que reviennent les sauvages, secouer ceux qui dorment Dans leurs cages dorées, nous sommes venus briser vos idoles Nous sommes ceux qu'on ne dompte pas, ceux qui viennent crier sur les toits La digne liberté perdue, Que la nature reprenne ses droits !...

martedì 28 febbraio 2012

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28 febbraio 2012

Alessandro Sallusti, direttore responsabile del Giornale, ha scritto un editoriale a gamba tesa contro Luca Abbà, il leader No Tav caduto ieri da un traliccio, accusato di non essere un eroe ma solo un “cretinetti”.

“Luca Abbà ha fatto il bullo ed è caduto da un traliccio. Ma per gli antagonisti è già un eroe“: con queste parole Alessandro Sallusti ha commentato il tragico fatto di ieri, quando il 37enne Luca Abbà, leader storico dei No Tav, è caduto da un traliccio dopo essere rimasto folgorato.

I suoi compagni No Tav erano lì, accanto a lui, quando alle prime luci del mattino la polizia è arrivata su in Valle per effettuare le operazioni di recinzione dei terreni per la Tav, recinzioni peraltro ritenute illegittime dai legali del movimento.

I suoi compagni erano lì, e lo hanno visto precipitare giù, dopo aver preso la scossa, senza, a loro dire, nemmeno poterlo soccorrere. I suoi compagni e amici, raggiunti dai giornalisti, non hanno avuto dubbi nel sostenere che quello di Luca è stato un gesto di resistenza, nulla più. Un gesto pacifico, che avrebbe potuto mettere in pericolo solo se stesso, come effettivamente si è poi verificato.

Gli “antagonisti”, come li chiama Sallusti, che poi altro non sono per la stragrande maggioranza che semplici cittadini, non ne hanno fatto un eroe, per il semplice fatto che non ne cercano e non ne vogliono. Sono solo sconvolti e amareggiati per la sorte di un ragazzo di 37anni che ha deciso di compiere un gesto estremo, preso dalla disperazione.

“Morale: fratture e ustioni in tutto il corpo più un coro di solidarietà dei novelli rivoluzionari al quale onestamente non ci sentiamo di aderire. Uno che sale su un traliccio non è un eroe, è uno che mette in pratica cose cretine ed illegali. Se l’è cercata e l’ha trovata, nel caso c’è pure l’aggravante dell’età, 37 anni, che rende il tutto oltre che tragico pure patetico“, parole queste scelte da Sallusti del tutto fuori luogo dato che si sta parlando della sofferenza e della vita di un uomo.

Parole, quelle di Sallusti, che sembrano scelte apposta per fomentare un clima avvelenato che rischia di incendiare ancora di più il clima in Valle. Completamente inconsapevole della gravità del gesto, Sallusti è andato anche oltre, accusando nientemeno i soliti “cattivi maestri” responsabili di aver soffiato sopra il fuoco della protesta. “C’è il lungo elenco di cattivi maestri che soffia sul fuoco della protesta, intellettuali, ex comici, politici con e senza orecchino che giocano con le parole e, senza nulla rischiare, ora pure con la vita degli altri. E poi ci sono i suoi compagni scellerati, che non gli hanno impedito di salire e che ora da vigliacchi accusano la polizia di avercelo issato. Già, perché come noto, i poliziotti di solito obbligano i manifestanti a scalare i tralicci e a mettere poi le mani sui fili dell’alta tensione“.

Insomma non solo Sallusti cinicamente trincia giudizi su cose che non conosce, ma non si rende nemmeno conto di essere lui per primo uno dei responsabili di aver creato un clima pesante insostenibile. E dopo l’immancabile paragone con Feltrinelli, l’editore morto mentre cercava di innescare una bomba su un traliccio, non poteva nemmeno mancare l’accusa al movimento No Tav di essere stato infiltrato nientemeno che da terroristi.

Ma Sallusti, purtroppo, è in buona compagnia. Anche il giornale Libero ieri ha calcato sulla stessa linea di Sallusti proponendo un sondaggio a dir poco di cattivo gusto: “Abbà se l’è cercata?”.

tratto da : articolotre.com

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