15 ottobre-Roma-

Ho passato la giornata di ieri e buona parte di oggi a leggere, ascoltare, guardare, parlare del 15 ottobre a Roma.
è chiaro che c'è stato un po' di scompenso, troppi i fatti da capire per chi non aveva ancora pensato ad uscire per urlare un'idea,
da subito l'opinione pubbica e i mainstream hanno martellato con informazioni deviate e manovrate per creare paura, come si poteva immaginare, ma comunque
tutte le mamme con i figli a Roma quel giorno hano chiamato disperate guardando la tv e spaventandosi
della realtà.
Ma noi siamo qui, in piazza,
per riprenderci ciò che è nostro, per dire no a quello che non ci va più bene, per cambiare 'sta situazione,
sono qui, mamma, tranquilla, non urlare...non serve farlo davanti alla tv,
la prossima volta scendi in piazza con me a urlare,
m'immagino una prossima volta dove
non ci saranno indignati, non ci saranno blocchi neri, nè tantomeno sindacati e partiti...
ci saranno persone, precari, migranti, studenti, anziani, tutti,
le Persone che s'incazzano per la precarietà, per diritti negati quotidianamente e
dei quali ci vogliamo riappropriare,
ora.

Persone che s'incazzano, che ragiscono...ognuna a modo proprio
diventa difficile giudicare un'emozione, un sentimento, un pensiero...
è chiaramente più facile giudicare e avere pregiudizi,
tirandosi fuori da ogni responsabilità
di lotta e consegnare manifestanti alla polizia, cercare la polizia e comunucarci mentre caricano una manifestazione pacifica in una piazza autorizzata.

Chissà quante altre ore passerò ad ascoltare, gurdare, leggere del 15 ottobre,
quante altre cazzate usciranno dai mainstream prima che deciderete di riscendere in piazza, magari con qualche mamma in più, a urlare no.