COMUNICAZIONE ALTRA

Voici que reviennent les sauvages, secouer ceux qui dorment Dans leurs cages dorées, nous sommes venus briser vos idoles Nous sommes ceux qu'on ne dompte pas, ceux qui viennent crier sur les toits La digne liberté perdue, Que la nature reprenne ses droits !...

martedì 11 ottobre 2011

15 ottobre 2011

Dagli indignati spagnoli è stata lanciata l'idea di una manifestazione in tutte le capitali europee, una manifestazione per esprimere il dissenso verso la gestione in alternanza di un sistema che ha generato, attraverso lo sfruttamento sociale e economico, una crisi di livello globale.

Le partecipazioni a questa giornata di manifestazione sono diversificate, e gli appelli comprendono quello pubblicato sul giornale Il Manifesto e quello "dobbiamo fermarli" e altri ancora che confermano la partecipazione di di centri sociali, comitati, gruppi spontanei di cittadini, sindacati di base, fiom, cgil, eccetera.

La manifestazione del 15 ottobre ha una grande portata e la voglia, di sempre più persone, a partecipare a quelle che sono questioni di sensibilità sociale è sempre più evidente. Così la crisi che sta mettendo in difficoltà popolazioni di tutto ilmondo, sta diventando un collante per far unire le stesse.

In italia abbiamo già visto movimenti che hanno unito le loro forze per opporsi ad un sistema economico sempre più in crisi e abbiamo anche visto la forza che ogni volta è stata mossa nel tentativo reprimerli, costringendoli così a disgregarsi e agire sempre più singolarmente.

Questa del 15 ottobre si potrebbe rivelare un'altra occasione per cercar di creare movimenti unitari dove ogni gruppo o persona partecipa, con la propria divesità e esperienza, per perseguire un ideale più o meno comune.

Spesso la questione opposta è quella che vede partecipare chi invece questa crisi l' ha creata, partendo dai governi, passando dalle banche, e le braccia dei media nazionali, i quali cercano di opporsi a queste "dimostrazioni di socialità" disgregandole e mettendole le une contro le altre.

Leggiamo in continuazione giornali che sottolineano unicamente gli aspetti violenti di alcune manifestazioni, tv che cercano di stimolare nello spettatore il così detto "spirito di dissociazione": mostrando immagini di violenza automaticamente si induce il pubblico a rinnegare quell'atto quindi l'intero contenitore che comprende diverse persone, movimenti, idee e gruppi.

Riguardo il 15 ottobre stiamo già assistendo a piccole dimostrazioni del genere, i media nazionali allarmano alla rivolta urbana (ben lontana dalla passionale e bakuniana rivolta sociale) citando un post apparso su indymedia come la posizione di un intero mondo "antagonista", "dipietristi" che inneggiano "al morto" e strumentalizzazioni da parte di partiti.

Quello che noi auguriamo è che ci possa essere partecipazione e socialità in una situazione di opportunità come potrebbe essere questa, perché in fondo abbiamo sempre saputo che le occasioni e il futuro ce lo si crea, insieme.


da: indymedia.org

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