COMUNICAZIONE ALTRA

Voici que reviennent les sauvages, secouer ceux qui dorment Dans leurs cages dorées, nous sommes venus briser vos idoles Nous sommes ceux qu'on ne dompte pas, ceux qui viennent crier sur les toits La digne liberté perdue, Que la nature reprenne ses droits !...

martedì 19 giugno 2012

se non fossero bastati i massacri di animali...a favore del divertimento calcistico, contro ogni forma di vita e pensiero...per l'apparenza della falsità.

Questa è la storia di 160 mila piccoli fantasmi. Sono adolescenti e spesso bambini, anche molto piccoli e abitano una Kiev di cui i più spesso ignorano l’esistenza. La capitale ucraina infatti oggi è nota per essere la città di Euro 2012. La 14 esima edizione della Uefa si giocherà proprio qui dall’8 giugno all’1 luglio. Ma quando i riflettori sul campo si spengono, Kiev si trasforma in una versione moderna della Roma di Pasolini. Appena sei giorni dopo il primo match la voce rimbalza in rete. Dopo la notizia shock di alcune settimane fa relativa alla caccia a cani, gatti e piccioni, che in occasione di Euro 2012 è stata portata avanti dal ministero per l’ambiente ucraino con la protesta di tutte le associazioni animaliste, e dopo l’allerta contro il turismo sessuale, è ora la volta dei bambini fantasma. Cacciati dalle forze dell’ordine e respinti fuori dai confini della città, non possono certo essere uccisi come i randagi, ma il trattamento riservato loro è tutt’altro che umano. Ecco quindi spiegato il manganello facile col quale è stata fatta pulizia nel centro della città, perché c’è una Kiev scomoda che nessuno deve vedere. Dormono di giorno e vivono di notte, quando col favore delle tenebre possono riemergere dalla città sotterranea, quella fatta di ponti, canali di scolo e fognature. Vivono di espedienti, furtarelli da poco, ma c’è anche qualcuno che prova a guadagnarsi da vivere vendendo metallo rubato per il riciclo. Questi bambini dell’Ucraina non hanno un nome né tantomeno una identità. Nessuno li ha mai registrati all’anagrafe e pertanto non esistono. In realtà però molti non sono orfani ma, come li definiscono in Ucraina, sono “orfani sociali”. Loro, infatti, hanno una famiglia dalla quel sono fuggiti, nella maggior parte dei casi lasciandosi alle spalle situazioni complesse, storie di alcool, abusi e droghe alle quali la strada è sembrata un’alternativa migliore. Qui la sorte che li attende non è però delle più felici: droghe fai da te, colle sniffate e alcool per scaldarsi (le temperature di notte arrivano a – 25°), sono questi gli unici rimedi contro una vita difficile, l’unico modo per costruirsi paradisi artificiali. Questa è una Kiev invisibile, fatta di miseria e diritti inesistenti. Una città piena di paradossi ed erede di una politica del controllo e del terrore, in cui curarsi è possibile soltanto pagando. Eppure in occasione degli Europei di Calcio 2012 alla modica cifra di 700 milioni di dollari è stato completamente rinnovato l’Olympiskiy Stadium, dove si giocherà la finale. Denaro che, al contrario, avrebbe potuto essere impiegato per aiutare i piccoli senza tetto. Si stima infatti che un bambino su dieci risulta essere sieropositivo, molti altri contraggono la sifilide e l’epatite. La sorte peggiore tocca alle bambine, spesso madri giovanissime. Ma ciò che conta è un’altra Kiev, soprattutto oggi. Quella ricca e modaiola, in stato di fibrillazione per l’evento sportivo dell’anno. I turisti giunti fin lì per l’evento non devono vedere tanta miseria. È questa la ragione della pulizia voluta dalla politica ucraina. Il governo inglese non manderà i propri rappresentanti alle partite in segno di protesta contro la prigionia dell’ ex premier Tymoshenk ed anche l’Italia si è mobilitata con l’iniziativa Boycotteuro2012, nata per protestare contro lo sterminio degli animali. Insomma, le cronache raccontano di un paese molto poco civile, non adatto secondo chi protesta ad accogliere un evento sportivo che al contrario dovrebbe essere simbolo di civiltà. La storia dei bambini di strada che negli ultimi giorni sta facendo il giro del mondo contribuisce a rafforzare il coro di “no” contro Euro 2012. In un paese come l’Ucraina, già impoverito e tanto attento solo all’immagine, chi può occuparsi dei piccoli homeless? Nel 1999 nasce Father’s Care, una associazione onlus alla periferia della Kiev bene, il cui scopo è esclusivamente l’accoglienza dei bambini di strada, facilitando molto spesso il ricongiungimento famigliare. Qui, in vere e proprie case famiglia e dopo un periodo di disintossicazione da droghe, alcool e colla, i minori iniziano un percorso di riabilitazione e reinserimento sociale. Altrettanto valida è l’alternativa rappresentata dall’adozione a distanza dei bambini ucraini, grazie alla quale è possibile togliere dalla strada i piccoli e sostenerli in un duraturo percorso di reinserimento e di riabilitazione fisica e psicologica. Per maggiori informazioni e approfondimenti: http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2012/06/08/kiev-la-polizia-da-la-caccia.html http://www.guardian.co.uk/world/2012/jun/08/ukraines-street-children-struggle-alive http://www.guardian.co.uk/world/2012/may/16/marcel-theroux-ukraines-street-children?newsfeed=true http://www.piattaformainfanzia.org/news_detail.php?id=9161 http://www.ukraineorphans.net/index.html tratto da: http://www.adozione-a-distanza.info

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