COMUNICAZIONE ALTRA

Voici que reviennent les sauvages, secouer ceux qui dorment Dans leurs cages dorées, nous sommes venus briser vos idoles Nous sommes ceux qu'on ne dompte pas, ceux qui viennent crier sur les toits La digne liberté perdue, Que la nature reprenne ses droits !...

giovedì 7 giugno 2012

M.O.N.S.T.E.R (Movimento Neutrale Solidarietà Terremotati Emilia Romagna)

9 giugno 2012 Palasogni di Ponterivabella-Monte San Pietro-Bologna Ci troviamo ad organizzare un evento cultrale per un'emergenza dettata da Madre Natura, è la prima volta che mi capita, di solito le emergenze per cui ci mobilitiamo e faccimo benefit sono scelte, oppure soprusi, o momenti di riflessione che sfociano in protesta, ho pensato e agito insieme alla mamma di Federico Aldrovandi e Carlo Giuliani, ho lavorato attivamente per l'antifascismo e per ricordare a tutti che lo stato italiano ha reputato, già da tempo, che il fascismo e la sua apologia sono reato, ho partecipato e organizzato eventi per persone che hanno vissuto percorsi politici o sociali, per i Migranti e per i loro diritti, per il movimento Queer, Omosessuale e per la tutela della Donna, contro le violenze domestiche e gli abusi di ogni tipo, per ricordare a tutti il significato della parola Libertà, ma ancora non mi era capitato di confrontarmi con Madre Natura e dover materializzare aiuti per ricostruire una società distrutta da Lei. La sensazione di impotenza che incute è pari alla felicità che sa emanare. La Natura si esprime così, come deve, come noi esseri umani l'abbiamo condizionata, oppure semplicemente come è giusto che sia. Non possiamo nemmeno prevederla perchè i terremoti, come tante altre sue forme di espressione, non danno un preavviso, quel senso di instabilità e impotenza che creano arriva così, come se niente fosse e altrettanto se ne vanno, lasciandoci impotenti di fronte alle macerie. Intere famiglie, comunità di persone non hanno possibilità nemmeno di sapere quanto tempo c'è, quale spazio possono vivere e mai come ora, qui in Emilia Romagna, tempo e spazio prendono forma, per come noi esseri umani li abbiamo codificati. I media ora parlano di petrolio, di franking, di metodi per scavare kilometri nel sottosuolo, di trivellazioni... per produrre, speculare, guadagnare, io da emiliana non ne sapevo nulla fino ad ora, sicuramente sono ignorante, ma non credo che tanti di noi ne sapessero qualcosa, l'informazione esce quando avvengono le tragedie. Che dire? Ce la siamo cercata? Ci sono persone che pensano allo sviluppo e al progresso come errore cosmico, ci sono altre persone che lo vivono passivamente e non si rendono conto di cosa porterà, ci sono alcuni che analizzano, invece, le possibilità di ribellione della Natura alle nostre scelte umane e ci sono i pochi eletti che decidono come distruggerla, la Natura. Ho sentito la paura di tutti, ma non di quest'ultimo gruppetto di eletti. La paura non si controlla perchè fa parte di processi decisi da loro, a cui non voglio dare nè un volto né un nome, ma sono sempre salvi e mai sotto le macerie, però, come tutti, vivranno Madre Natura, magari pensando di poterla controllare e decidere quando e come interagire con lei. L'utopia dell'arroganza. All'Aquila qualche tempo prima del terremoto di magnitudo 6.2 della scala richter, la gente continuava a vivere una quotidianità “normale” nelle proprie case, i cittadini sono stati rassicurati dicendo che nn ci sarebbe stato rischio, ma se il terremoto non si può prevedere non si può prevedere nemmeno il contrario, comunque la commissione grandi rischi aveva talmente rassicurato i cittadini che erano tutti a casa tranquilli, non erano nemmeno organizzati spazi di eventuale ricovero, erano a casa, nelle stesse case che dovevano essere una certezza, per le quali hanno investito una vita di lavoro, in tanti casi precario, quelle che poco dopo sono crollate malsupportate da un'edilizia speculativa, invece, subito dopo la scossa del 6 aprile 2009, nessuno poteva stare più in casa, nemmeno entrarci per capire, recuperare oggetti utili o cari, era diventata tutta zona rossa, un'intera città... hanno cercato da subito di azzarare la volontà degli Aquilani e quindi immediata demolizione dello stato di diritto. “tra le possibili cause o concause dei crolli si ipotizza in alcuni casi grossolani errori di progettazione struturale e/o maldestri interventi postumi, in altri "errori" in fase di realizzazione con l'impiego di materiali non conformi alle indicazioni di progetto: cemento armato contenente o sabbia marina e/o staffe di ferro posizionate a distanze non a norma di legge” (da Wikipedia). le scuole, prima della forte scossa, continuavano a insegnare ai bambini e ragazzi la legalità e la giustizia che un'elite di pochi predica da tempo, crollando poco dopo insieme ai valori reali che una scuola dovrebbe insegnare, ancora una volta aiutate da quell'edilizia speculativa. Oggi abbiamo i capannoni industriali dell'Emilia con dentro i lavoratori...posti di lavoro apparentemente sicuri, costruiti da poco, ma totalmente fuori norma e fuori da ogni pensiero logico. Come puoi chiedere ad una persona di lavorare quotidianamente in luoghi che crollano come castelli di carte? Con quale dignità un lavoratore può pensare ancora di accrescere le tasche di un “padrone” che nemmeno controlla la sicurezza del luogo di lavoro, svendendo a basso prezzo innumerevoli ore della propria vita,? Ogni mondo è paese? Quale realtà hanno dovuto vivere e subire passivamente i cittadini Aquilani dopo il terremoto? Quelli dell'Irpinia, del Friuli Venezia Giulia e di tantissimi altri posti nel mondo? Quali soluzioni ha trovato il nostro gruppetto di eletti? Come hanno aiutato a sviscerare la paura? Quel senso di nausea, giramenti di testa, instabilità che ho anch'io adesso nonostante l'epicentro del terremoto sia a 35 km da me? Non ho risposte, forse però me le aspetto. Non possiamo contrastare Madre Natura e il suo caos, ma possiamo certamente ripartire, come dicono tutti i sopravvisuti a un terremoto, è la parola più menzionata ora ripartire, senza riproporre errori del passato, senza conclamare la vittoria di chi decide per noi perchè non c'è niente da vincere di fronte a tutto questo, senza dover provare odio e paura verso chi non ci vuole fare ripartire, il diritto di pensiero Madre Natura ce lo lascia e noi ce lo prendiamo nella sua totalità, è il nostro diritto più grande, pensare, insieme per ripartire e correggere, affinare il tiro per trovare quella dimensione spazio tempo che hanno codificato altri, renderla nostra e viverla. L'evento del 9 giugno, come tanti altri che sono in programma servono, forse, a questo, pensare insieme, agire e ricostruire. Ripartire. La terra trema e si muove, noi proviamo per un attimo a fermarci e capire.

Nessun commento:

Posta un commento