COMUNICAZIONE ALTRA

Voici que reviennent les sauvages, secouer ceux qui dorment Dans leurs cages dorées, nous sommes venus briser vos idoles Nous sommes ceux qu'on ne dompte pas, ceux qui viennent crier sur les toits La digne liberté perdue, Que la nature reprenne ses droits !...

venerdì 28 ottobre 2011

Alle elementari una provocazione contro la riforma Gelmini

OZIERI. Un atto simbolico per sollevare la questione dei tagli all'istruzione. I genitori delle classi seconda, quarta e quinta "A" tempo pieno della scuola elementare "Giuseppe Garibaldi" di Ozieri hanno deciso di rinunciare all'insegnamento della religione cattolica per i propri figli. La «provocazione», sottoscritta da quasi cinquanta famiglie, è stata depositata ieri nell'ufficio del direttore didattico del secondo circolo, Francesco Sircana. Con questa lettera, hanno scritto i genitori degli alunni, «revochiamo la facoltà di avvalerci dell'insegnamento della religione cattolica, esercitando un diritto costituzionalmente garantito». L'intenzione di ricorrere a gesti simbolici era stata annunciata dopo l'incontro del 21 ottobre con il direttore. Ma dopo la mancanza di novità si è passati dalle parole ai fatti. L'oggetto della protesta è la qualità del tempo pieno per i bambini che frequentano i plessi di Mores e Su Cantaru, «perché con i tagli della riforma Gelmini si penalizza la didattica», dicono papà e mamme. «Il problema è nato con la riduzione degli insegnanti da due a meno di due - dice un babbo arrabbiato -. Perciò si è arrivati ad una insegnante fissa più una "mezza unità" che ruota da una classe all'altra per garantire l'orario». Sulla carta le 40 ore settimanali (dalle 8,30 alle 16,30) previste ci sono, «ma di fatto si penalizza l'apprendimento – denunciano i genitori -, perché per poter permettere all'insegnate di viaggiare tra Ozieri e Mores si concentrano le ore di matematica o quelle di lingua in un breve arco di tempo, senza tener conto delle capacità di apprendimento e della stanchezza dei ragazzi». La paura, però, «è che ai tagli di oggi ne seguano altri e dall'anno prossimo sarà ancora peggio. Per questo abbiamo deciso di organizzare una azione forte rinunciando all'ora di religione». Lo scopo è quello di «smuovere le acque, chiamando la Chiesa a partecipare al dibattito sui tagli all'istruzione. Siamo anche noi credenti – spiegano i genitori -, ma non è più accettabile che in tempo di ristrettezze per tutti gli unici insegnamenti garantiti siano quelli di religione, mentre per gli altri si può derogare, rinunciare, accorpare e tagliare senza problemi». Secondo gli accordi tra Stato e Chiesa, l'insegnamento della religione deve essere garantito anche se ne fa richiesta un solo ragazzo. I docenti di queste materie, inoltre, non fanno parte del mare magnum dei precari della scuola che passano per gli ostacoli di un concorso, ma sono designati a livello territoriale dalle diocesi, che decidono sulla base di propri criteri. Venerdì i genitori di Ozieri andranno dal provveditore provinciale agli studi per difendere il tempo pieno dei propri figli.

tratto da: berlusconi chi è?

Nessun commento:

Posta un commento